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Terra
sovrana per la coltivazione dell’olivo, la Puglia anche quest’anno è la prima
regione d’Italia per la produzione di olio extravergine di oliva. Il viaggiatore
che per la prima volta arriva in queste zone non può non rimanere colpito dalla
maestosità degli olivi secolari che caratterizzano il paesaggio pugliese.
L’olivicoltura rappresenta per la puglia un comparto strategico nel panorama
economico e agricolo regionale: 40 milioni di piante, di cui 15 da annoverare
tra gli olivi secolari, 370.000 ettari di superficie occupata, 240.000 aziende
impegnate nel settore e 1.200 frantoi attrezzati alla molitura delle olive.
Senza contare poi i tanti frantoi ipogei, antichissimi, scavati nella pietra
tufacea fino a 4 metri di profondità, i cosiddetti “tappeti”, dove i
“trappitari” si calavano insieme agli animali a frangere le olive per circa 6
mesi, senza uscire mai fino a campagna olearia terminata. Dal punto di vista
geografico l’olivicoltura pugliese si può ripartire in tre zone: la provincia di
Foggia, quella di Bari, e la zona del Salento, che comprende le restanti
province di Brindisi, Lecce e Taranto. In tutte queste zone si produce un olio
extravergine di oliva la cui qualità è riconosciuta ovunque e lo testimoniano le
cinque Denominazione di Origine Protetta riconosciute.
LE CINQUE DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA RICONOSCIUTE IN PUGLIA:
Dop Collina di Brindisi;
Dop Dauno con le seguenti sottosezioni:
Alto tavoliere, Basso Tavoliere, Gargano, Sub Appennino;
Dop Terra di Bari con le seguenti sottosezioni:
Bitonto, Castel del Monte, Murgia dei Trulli e delle Grotte;
Dop Terra d’Otranto;
Dop Terre Tarentine.
VARIETA’ CARATTERIZZANTI L’OLIVICOLTURA PUGLIESE:
In provincia di Foggia ,oltre a coratina e ogliarola barese, diffuse un po’ in
tutta la regione, si trovano varietà autoctone come la provenzale, la
rotondella, la garganica e la gentile. La coratina, invece, è la varietà
prevalente in provincia di Bari, soprattutto lungo la costa, mentre all’interno
è più diffusa l’ogliarola barese. Nell’alto Salento è diffusa l’ogliarola di
Lecce, mentre nella parte più a sud prevale la cellina di nardò, detta anche
saracena. Infine nella provincia di Taranto troviamo le varietà leccino,
coratina, ogliarola e frantoio.
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